In questo secolo in cui Internet ha preso il sopravvento, i giovani si sentono sempre più soli. Abbandonati all’indifferenza del mondo. Confusi, quasi storditi da un’idea oscura del futuro. Adolescenti sempre più digitali, ma anche più vulnerabili.
Un’indagine di Telefono Azzurro dedicata alla salute mentale dei ragazzi, realizzata con il supporto di Bva Doxa, ha esaminato un campione di 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni. L’indagine è stata presentata durante la conferenza “Il futuro dell’infanzia tra nuovi scenari e risposte concrete”. Il risultato è preoccupante. Nelle due settimane precedenti all’indagine, soltanto il 41% dei ragazzi si è sentito felice. Il 21% dei giovani ha dichiarato di sentirsi in ansia, il 20% ha dichiarato di sentirsi preoccupato mentre il 6% triste.
Questo senso di costante angoscia si riverbera anche sulle loro aspettative future. Tra le principali sofferenze che i ragazzi riscontrano nei coetanei vi è al primo posto la dipendenza da internet e dai social network (52%), seguita dalla mancanza di autostima (41%), dalle difficoltà relazionali con gli adulti (40%), ansia e attacchi di panico (30%). Soltanto il 2% ritiene che i propri coetanei non vivano situazioni di sofferenza. Una percentuale quest’ultima davvero bassa.
Emerge poi una grande solitudine di fronte alla crescita che porta sempre più ragazzi a rifugiarsi online, a chiudersi in se stessi, a seguire modelli sbagliati. Si finisce per voler emulare il nulla, vivendo disincantati da tutto ciò che è incanto, intrappolati in una bolla che annebbia la vista e fa svanire sogni, progetti. Bisognerebbe distaccarsi dal virtuale e lasciarsi andare alle emozioni, quelle vere, Bisognerebbe accettarsi e lavorare per accrescere la propria cultura, il proprio essere e migliorarsi. Bisognerebbe che crescesse la percentuale dei ragazzi che si stimano. Bisognerebbe forse che gli adulti, in primis, smettessero di costruire il proprio ego e facessero di tutto per accompagnare i ragazzi nella loro crescita.