Se a Pozzallo spesso arrivano barchini carichi di migranti, non sono da meno gli arrivi al porto di navi cariche di grano canadese. Spesso gli agricoltori hanno cercato di dar voce ad una situazione scomoda e pericolosa. In questi giorni una lunga fila di camion si muove per protesta, scopriamo insieme perchè..
Non tutti conosceranno il glifosato, un pericoloso pesticida per il quale l’UE ne vieta l’uso in Italia ma consente l’importazione del grano trattato con questo pesticida proveniente dal Canada. Una contraddizione che nuoce sia alla salute degli italiani che alle tasche degli agricoltori della penisola. Troppo spesso a Pozzallo approdano navi cariche di grano estero trattato con il glifosato. In poche parole in Canada il grano viene coltivato anche nelle aree fredde e umide e viene trattato in pre-raccolta, quando è ancora verde, con il glifosato. In questo modo si ottiene la maturazione artificiale del grano, che presenta così residui di glifosato.
Fino al 2006 poteva entrare in Europa solo grano con minime percentuali di glifosato. Nel 2006 l’UE ha innalzato i limiti di glifosato presenti nel grano estero che arriva in Europa ma continua a vietarne l’utilizzo in Italia. Questa è certamente una situazione ambigua e che nuoce alla salute dei consumatori. Ad essere colpite sono anche le tasche degli agricoltori Italiani poichè l’aumento dell’offerta del grano canadese fa cadere il prezzo del grano duro italiano. In Italia arriva non soltanto il grano duro bensì anche quello tenero (varietà Manitoba) molto richiesto dalle industrie che producono dolci a livello industriale e anche artigianale. Il grano tenero canadese finisce anche nel pane, soprattutto nel Nord e centro Italia. A risentirne però a livello economico è il Sud della penisola poichè è li che si coltiva maggiormente il grano. Una situazione questa per la quale l’EU dovrebbe dare delle risposte, tutelando in primis la salute degli esseri umani.