Gli agricoltori siciliani non riescono più a tenere la bocca chiusa. La situazione che sta avendo luogo a Pozzallo è da tempo insostenibile.
Risale a ieri mattina la conferenza stampa indetta in merito all’utilizzo di glifosato nella coltivazione del grano importato dal Canada. Ed è proprio la tutela rispetto alla concorrenza estera una delle principali rivendicazioni degli agricoltori siciliani, i quali hanno dichiarato la volontà di costituire il movimento La Sicilia alza la voce. Ciò per potere organizzare al meglio le future manifestazioni in Sicilia.
In questi giorni gli agricoltori hanno bloccato dei camion pieni di grano canadese e allo svincolo di Resuttano, sulle Madonie un corteo con centinaia di manifestanti ha marciato sul raccordo della A19 Palermo-Catania. I giornali parlano dell’accaduto e della rabbia dei lavoratori eppure, questa volta, loro non vogliono fermarsi. Questa volta pretendono delle risposte serie e definitive dal Governo regionale e nazionale. Per questo, gli esponenti del movimento hanno deciso di spostare la protesta dall’entroterra verso Palermo.
Durante un’intervista, Franco Calderone, imprenditore agricolo di Marineo, tra i fondatori nel 2011 del movimento dei Forconi, volto noto del fronte palermitano della protesta e fra i primi a scendere in piazza nell’ambito delle rivendicazioni di lavoratori ed imprenditori del settore primario dell’Isola, ha dichiarato: “Non avendo avuto nessun riscontro dalle istituzioni, noi agricoltori siamo costretti a metterci tutti insieme e ad alzare il livello. La politica, dopo 45 giorni, non è stata capace di chiamarci e capire quali sono le nostre problematiche. Faremo una grande manifestazione a Palermo. Dovranno sentirci. E non sarà l’unica mobilitazione. Daremo dei tempi tecnici al presidente della Regione, fornendo alcuni punti da realizzare entro un mese. Nel momento in cui non facessero nulla, richiameremo la gente e la faremo venire a Palermo. E continueremo così ad oltranza”.