Fonte: ANSA
Una vera e propria attività di dossieraggio organizzata dall’ex assessore del comune di Manfredonia nel Foggiano, Angelo Salvemini, finito oggi agli arresti domiciliari, emerge dalle carte dell’inchiesta che stamani ha portato a sette misure cautelari per estorsione, concussione, corruzione, peculato, falso, lesioni personali, minacce e violenza privata in un’indagine coordinata dalla Procura di Foggia e condotta dalla Guardia di finanza.
Nel corso dell’inchiesta sarebbe emersa l’attività di dossieraggio “svolta in modo sistematico dall’ex assessore che, in più occasioni, avrebbe riferito ai suoi interlocutori di essere in possesso di materiale e informazioni in grado di condizionare l’operato di amministratori e politici locali” e di “far saltare teste pesanti”, così come lo stesso Salvemini diceva al telefono.
L’ex assessore – è scritto negli atti – con il pregiudicato Michele Romito avrebbe avvicinato l’allora vicesindaco di Manfredonia, Giuseppe Basta, che assieme al padre Michelangelo era responsabile di Forza Italia per gli enti locali, “facendo riferimento alla disponibilità di documenti in grado di distruggere la sua carriera politica” al fine di evitare che il Comune si costituisse in un giudizio.
Arma di ricatto sarebbe stata una fotografia (che Salvemini e Romito dicevano di avere) ritraente a loro dire un bacio tra un esponente di spicco della mafia garganica morto in un agguato, Pasquale Ricucci, e Michelangelo Basta. Stando a quanto emerso dalle indagini la finalità del dossieraggio dell’ex assessore, che riguarda anche altri pubblici ufficiali, sarebbe stata quella di agevolare in modo favorevole questioni riconducibili a lui e a Romito cercando di condizionare in senso a loro favorevole anche l’azione di altri pubblici funzionari.
Le ordinanze cautelari in carcere sono state emesse nei confronti di Michele Antonio Romito e Michele Fatone dipendente dell’azienda pubblica Ase di Manfredonia che si occupa di rifiuti; ai domiciliari Raffaele Fatone, figlio di Michele, anche lui dipendente della municipalizzata, Grazia Romito e l’ex assessore Salvemini.
Una misura del divieto di dimora nel comune di Manfredonia è stata notificata a Luigi Rotolo ritenuto dagli investigatori prestanome di Grazia Romito nel proseguire l’attività di impresa di onoranze funebri. Misura interdittiva di sospensione dell’esercizio di pubblico ufficio per la durata di 12 mesi per Giuliana Maria Galantino, segretaria comunale di Manfredonia, accusata di corruzione in concorso con Salvemini per aver ottenuto dall’allora assessore utilità personali.