Si sentono troppo spesso storie di violenza tra le mura domestiche, botte, tormenti, privazioni, torture psicologiche. Le donne sono frequentemente vittime di minacce, costrette a vivere in silenzio ed in solitudine. Donne abusate, martoriate e purtroppo anche uccise. E’ questa la triste realtà alla quale lo Stato sta cercando di trovare rimedio. Non sempre le donne trovano la forza per denunciare ma quando una donna denuncia un uomo violento quest’ultimo è spesso il marito, il compagno, l’ex. L’umiliazione, la vergogna, il pudore violato spinge la donna a non denunciare. Il terrore di aumentare l’ira dell’uomo successivamente alla denuncia fa si che le donne si abbandonano a se stesse convinte di essere sole al mondo. Si evidenzia così una mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine, una problematica verso la quale lo Stato sta lavorando.
In Italia qualcosa si sta muovendo.
Una tutela, reale ed immediata è arrivata adesso, secondo le recenti leggi approvate dal Parlamento (ultima la 168 del 2023, successiva al femminicidio di Giulia Cecchettin), lo Stato dovrebbe agire immediatamente per contrastare l’altissimo numero di donne uccise in ambito familiare o affettivo. Entro 10 giorni il giudice deve decidere la misura cautelare per il maltrattante e la misura deve essere applicata entro 30 giorni. Per le indagini preliminari c’è un limite di 6 mesi, prorogabile, il problema è il processo. Ciononostante tutte le associazioni a difesa delle donne ma anche i magistrati denunciano che i dibattimenti durano troppo e finiscono con l’imprigionare la donna nella propria storia di violenza da cui invece vorrebbe uscire.
Qual è allora la reale tutela per una donna? Sono 120 le donne uccise nel 2023, delle quali 64 da partner o ex compagni con una diminuzione del 6%. Anche l’incidenza delle donne uccise in ambito familiare evidenzia una diminuzione tra il 2020 e il 2023: in circa un quarto dei casi le uccisioni di donne si collocano nel quadro del rapporto genitori/figli. Un quadro questo che lascia ancor più sgomento; ad uccidere le madri sono stati nell’89% degli episodi i figli maschi.