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Guadagnare speculando su terzi, anche questo è cyberbullismo?

Guadagnare speculando su terzi, anche questo è cyberbullismo?

Boom di vendite per il libro di Selvaggia Lucarelli “Il vaso di pandoro: ascesa e caduta dei Ferragnez” . Quanto c è di deontologico in tutti ciò?

Lo scandalo Chiara Ferragni ha lasciato tutti senza parole, tutti tranne Selvaggia. Secondo la giornalista infatti Chiara Ferragni non ha ancora realizzato che ciò che di lei esisteva prima, non potrà esistere mai più. Lei dovrebbe ripartire da zero, non può pensare di recuperare il suo ruolo sui social così com’era prima. Quando io penso a lei, penso a una sorta di prestigiatore che è sul palco. Sta facendo una magia, incanta tutti da brava illusionista per due ore, tutti le credono, credono a quello che sta facendo. Però poi a un certo punto si scopre la doppia cucitura nella manica o il doppio fondo del cilindro e si intravedono la carta e il topolino. Tu in quel momento non puoi più chiedere al pubblico di continuare a crederti e portare avanti quel numero come se niente fosse. Adesso deve cambiare numero. Questa è una delle tante dichiarazioni che la Lucarelli ha rilasciato. Queste stesse parole le ha pronunciate durante le interviste TV e nelle sue storie Instagram in relazione alla pubblicazione del suo libro.

Pubblicato da Paper First, casa editrice de Il Fatto Quotidiano, “Il vaso di pandoro” si concentra su un blocco più informazionale e uno, invece, più di inchiesta, con tanto di dettagli tecnici finora mai venuti fuori.

Sembrerebbe quasi che la giornalista stia da tempo raccogliendo materiale sulla coppia, con l’intendo di utilizzarlo al momento opportuno. Come ha fatto, appunto.

Il problema consiste nel fatto che la giornalista nel suo libro non ha semplicemente denunciato la situazione poco limpida delle aziende legate al nome Ferragni bensì ha calcato la penna sull’influenzer avanzando ipotesi e presupposti sulla sua vita privata e sul marito, o ex marito, Fedez. La Lucarelli sul libro obietta addirittura sull’educazione che la coppia impartisce ai propri figli e sull’ esposizione social di questi.

Quanto c’è di deontologico in tutto ciò? Cavalcare l’onda del disastro di un qualsiasi soggetto per guadagnare è corretto? Di fatti ciò che la giornalista otterrà dalle vendite del libro sono soldi. Allora gira tutto intorno ai soldi ma all’ onestà intellettuale chi ci pensa?