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Qual è “La scelta” giusta? Sigfrido Ranucci presenta il suo libro a Catania

Qual è “La scelta” giusta? Sigfrido Ranucci presenta il suo libro a Catania

È iniziato ieri 18 maggio il tour siciliano per la presentazione del libro “La scelta” (Bompiani edizioni) del giornalista di Report- Rai 3 Sigfrido Ranucci. Noi di Gaglioweb.it eravamo presenti.

All’interno dell’evento “Maggio dei libri” presso la libreria Cavallotto di Corso Sicilia, a Catania, è stato organizzato un “Doppio incontro” uno fissato per le 10.30 che ha visto i giornalisti Antonello Piraneo (direttore de La Sicilia) e Giovanni Iozzia (direttore di Sikelian) dialogare con l’autore; e l’altro alle 17.30 con i giornalisti Antonio Condorelli (Live Sicilia) e Anna Lisa Maugeri (Sicilia Buona).

Il doppio appuntamento fissato per consentire al pubblico dei lettori (oltre 500 prenotati) un’ampia partecipazione è risultato ben oltre le aspettative.  In entrambe le occasioni, tanta l’affluenza è stata numerosa, che parte dei lettori ha ascoltato, in filodiffusione, la presentazione di Sigfrido Ranucci, intrattenendosi nei diversi piani della libreria.

Il giornalista co-autore di ReportRai3, ha alle spalle una lunga carriera: ha lavorato in Rai già dal 1990, prima da inviato per le rubriche del tg3, poi per Rai news 24, nel 2001 è stato inviato per seguire l’attentato alle Torri gemelle di New York, nel 2004 per informare da Sumatra del drammatico tsnumai; proseguendo con le inchieste realizzate sul luogo di guerra tra Balcani e Medio Oriente per denunciare la violazione dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra.

Dal 2017 Sigfrido Ranucci ha ereditato il programma televisivo di giornalismo d’inchiesta dall’ideatrice Milena Gabanelli.

La popolarità del giornalista è nota a tutti, il direttore de La Sicilia Antonello Piraneo ha voluto tracciare per grandi linee “l’uomo” che ogni mattina compie una scelta coraggiosa alla ricerca della verità.

Raccontando il clima che si respira in Rai, Ranucci riferisce di non aver subito alcuna censura, si ritiene un giornalista indipendente, ma la solidarietà va a tutti i colleghi giornalisti – non solo Rai – quando chiede: qual è il prezzo che un giornalista deve pagare sulla sua pelle per tutelare la propria libertà d’espressione?

Nel 2024 sono stati minacciati in 133 giornalisti, sono invece 270 i giornalisti che vivono tutelati dalla scorta in Italia.

“Sgarbi ha minacciato gesti osceni, per offendere, tirando fuori il suo gioiello di famiglia. Poi ci ha querelato. E poi quelli che ci hanno chiesto risarcimento danni: i figli di La Russa, la vicenda Urso, Gasparri che mi denuncia e mi fa le interrogazioni parlamentari, o quello che ha detto il primo ministro Meloni….”

Infatti, Sigfrido Ranucci conta un record di 180 querele ricevute nell’esercizio della professione giornalistica, e diversi tentativi di screditamento, un modo di metterlo fuori gioco e smettere di infastidire i protagonisti delle sue inchieste. Paragona l’Italia al ‘paziente malato’ che finge essere in buona salute o che ignorando la gravità della situazione procede, senza preoccuparsene.

Un pensiero è andato al giornalista Franco Di Mare, deceduto il 17 maggio  a causa del mesotelioma.

“La scelta” è un libro che raccoglie e ripercorre alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena,  evoca figure come il padre, atleta e finanziere di grande carisma, e Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24. Figure che hanno forgiato in lui la capacità di portare fino in fondo ogni scelta: perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose. L’inchiesta giornalistica porta luce nelle zone d’ombra, fa luce sulla verità nel mondo dell’informazione, per un Paese più democratico.

“La scelta” è stata quella di fissare su carta e inchiostro, ma soprattutto tenere in memoria le notizie, “Una notizia senza memoria è orfana” e inoltre l’occasione per Ranucci di menzionare quelle ‘figure angeliche’ propizie incontrate nel corso delle indagini sui fatti di corruzione, che sono state per lui salvifiche e illuminanti.

Emerge dalla lettura l’autoritratto di un uomo coraggioso, oltre al giornalista più premiato, al conduttore del reportage giornalistico più seguito, il bimbo che a 5 anni indossando il costume in maschera di Superman si sente perfettamente nei panni del super eroe, con la precisa missione di salvare il mondo… dalla corruzione.

Un uomo, un professionista, che col suo lavoro incoraggia il giornalismo d’inchiesta, la legalità e la giustizia sociale.

L’intento del memoir è quello di “offrire ai cittadini il romanzo crudo dei fatti attraverso un rigoroso lavoro di ricerca, anche quando la strada è irta di pericoli che toccano le vite personali dei giornalisti.