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Scandalo Diplomifici. La Regione Siciliana sotto la lente d’ingrandimento del Ministero. Su alcuni istituti parificati indagini anche della magistratura

Scandalo Diplomifici. La Regione Siciliana sotto la lente d’ingrandimento del Ministero. Su alcuni istituti parificati indagini anche della magistratura

Scandalo diplomi falsi in Sicilia, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha chiesto alla regione siciliana una relazione dettagliata in merito a presunte irregolarità di alcune delle 68 scuole paritarie presenti nell’isola.

Dall’indagine, sarebbero emerse gravi irregolarità da parte di una decina di scuole ma l’inchiesta sembra destinata ad allargarsi. Negli ultimi anni, lo scandalo dei diplomi falsi ha scosso il mondo dell’istruzione e del lavoro, rivelando una realtà inquietante che coinvolge studenti, professionisti e istituzioni. Il problema dei diplomi falsi non è nuovo, è presente in tutta Italia, e la sua portata è cresciuta esponenzialmente con l’avvento delle tecnologie digitali. La facilità con cui è possibile creare certificati falsi e la crescente domanda di qualifiche accademiche hanno alimentato un mercato nero florido e in continua espansione.

Dall’inchiesta condotta dalla regione siciliana è emerso che alcune scuole paritarie di Palermo e Agrigento avrebbero proposto il conseguimento del diploma in un anno, seguendo esclusivamente corsi online al costo di 5 o 6mila euro. C’era, poi, il recupero di 4 anni scolastici in soli 5 mesi, senza obbligo di frequenza, direttamente da casa. La maturità si poteva ottenere in un anno in diverse scuole private e con una cifra che andava da un minimo di 4mila euro, sino ad arrivare a 8mila.

Una realtà davvero molto triste se ci si ferma a pensare che gli attori principali dello scandalo dei diplomi falsi includono spesso giovani studenti disonesti, professionisti in cerca di avanzamento rapido e aziende senza scrupoli che offrono questi documenti contraffatti. Tuttavia, le vere vittime sono molteplici: i datori di lavoro che assumono personale non qualificato, gli studenti onesti che vedono svalutato il loro percorso di studi e, infine, la società intera, che subisce le conseguenze di un sistema educativo e lavorativo corrotto.

Al momento, per far luce sulla situazione in Sicilia, sono al lavoro 10 ispettori, fra quelli dell’USR e quelli inviati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il giro d’affari dei diplomi falsi è stimato in almeno 50 milioni di euro l’anno. poiché le scuole operano alla luce del sole, favorite da leggi nazionali che non impongono limiti al salto degli anni scolastici.  In questa settimana di giugno che vede i ragazzi, iscritti in scuole statali e paritarie, impegnati nello svolgimento degli esami di maturità, dovrebbe essere fatta maggiormente luce su quest’onda di disonestà che lede principalmente la crescita educativa dei giovani e quindi della società odierna. Lo studio è un diritto, ottenerlo con onestà dona soddisfazione e competenza a chi nello studio impegna le proprie giornate.