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Tra malasanità e maleducazione: cosa ne sarà dei malati?

Tra malasanità e maleducazione: cosa ne sarà dei malati?

Sono sempre più le testimonianze di pazienti che segnalano delle inefficienze ospedaliere, dettate spesso da mancanza di personale medico (costretti a turni sfiancanti) o posti letto esigui per il ricovero, quando il problema è il bilancio e la mancanza di farmaci, tendiamo a rimandare tutto al Governo e ai fondi insufficienti. Quando manca empatia ed educazione a chi ci si rivolge?

Come se non bastasse la ‘malasanità’, alla piaga sociale si aggiunge la decadenza dell’etica: offendere e maltrattare i pazienti è l’ultima moda di questa calda estate siciliana?

Dopo il caso dell’ingessatura realizzata con cartone da imballaggio all’ospedale di Patti (ME), un altro caso di ‘malasanità’ (ma forse è più appropriata l’etichetta di ‘maleducazione’), è virale sui social. Si tratta della vicenda accaduta ad un giovane, che il 27 agosto si è recato al Pronto Soccorso di Avola.

Un procedimento disciplinare ha colpito il dirigente medico responsabile di quanto accaduto, ma in tanti invocano l’intervento dell’Ispettorato.

Il paziente si è accorto che nel foglio in cui vengono annotati esami, accertamenti, sintomi e diagnosi, è stato etichettato con un termine volgare e inappropriato: “Scassamaroni”. Uno scatto di parte del certificato è stato reso pubblico, dalla fidanzata dell’uomo, che ha condiviso la storia sui social media.

Che la Sanità in Sicilia sia al collasso, non è una novità. Protagonista recente, è ancora il Pronto Soccorso di Avola, dove la Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta dopo la morte di un siracusano di 53 anni. La notizia è riportata dal quotidiano La Sicilia, il paziente ha chiesto l’intervento dell’ambulanza perché accusava dolori all’addome, al collo e formicolio alla gamba, gli operatori lo hanno portato al Pronto Soccorso, dove gli è stata diagnosticata una gastroenterite e dunque, dimesso. Rientrato nella sua abitazione è stato colto da un malore ed è deceduto. L’arresto cardiaco ha fatto scattare la denuncia dei familiari e il sequestro della salma per effettuare l’autopsia disposta dalla Procura, le indagini sono ancora in corso.

Così appena il post d’accusa sui social è stato portato all’attenzione dei vertici dell‘Asp di Siracusa, è stato immediatamente richiesto al direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Avola di fornire chiarimenti. Nel frattempo, è stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti del medico responsabile di questa condotta inammissibile.

Tra malasanità e maleducazione: cosa ne sarà dei malati?

L’utilizzo del termine “Scassamaroni” va a minare il rapporto di fiducia medico-paziente ed è stato considerato offensivo dalla dirigenza sanitaria provinciale. Il comportamento inspiegabile da parte del medico che aveva preso in carico il paziente al Pronto soccorso, non può essere giustificato in alcun modo, va contro i principi di etica professionale e di rispetto del paziente.

Le scuse dell’Azienda sono state rivolte all’interessato, vittima di un comportamento che si discosta nettamente dal lavoro diligente e spesso rischioso di tanti altri sanitari.

Trattandosi di una palese violazione del codice deontologico, anche l’Ordine avvierà il proprio procedimento disciplinare, non appena acquisiti formalmente gli atti. Rincresce constatare che singoli comportamenti, non consoni al ruolo ricoperto, rischiano di compromettere la credibilità che il Sistema Sanitario costruisce giorno per giorno, anche grazie al sacrificio di tanti straordinari colleghi, medici, infermieri e operatori sanitari, che, a volte anche a proprio rischio, si spendono ogni giorno con professionalità e abnegazione per il bene e per la salute del cittadino, che rappresenta la vera e unica mission di ogni Ordine professionale” – dichiara il Dott. Anselmo Madeddu Presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa – come riportato dalla testata Siracusa News

Tra strutture fatiscenti, strumenti, farmaci, operatori, budget insufficienti, le condizioni in cui versano le strutture ospedaliere sono allarmanti. Anche per tale ragione, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha di recente istituito una commissione tecnica di alto profilo, che dovrà verificare lo stato di operatività dei 56 pronto soccorso siciliani, al fine di superare le criticità. Restiamo fiduciosi.