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Orizzonti plurali: “Giochi da maschi”- Un’intima esplorazione dell’adolescenza

Orizzonti plurali: “Giochi da maschi”- Un’intima esplorazione dell’adolescenza

CATANIA – Nella suggestiva cornice del “Terra d’Amuri Boutique Hotel”, il 18 settembre è andato in scena per il format teatrale “Do not disturb – il teatro si fa in albergo” lo spettacolo in prima nazionale “Giochi da maschi”. Un lavoro diretto da Mario Gelardi e scritto da Biagio Di Carlo, lo spettacolo ha visto in scena Vito Amato, Emanuele Cangiano e Francesco Ferrante, tre talentuosi attori che hanno saputo trasportare il pubblico nell’intimità di una stanza d’albergo trasformata in palcoscenico.

“Do not disturb” è un format originale, innovativo, creato da Mario Gelardi e Claudio Finelli, che trasforma le stanze degli alberghi in scenografie naturali per storie che si svolgono in tempo reale.

Noi di Gaglioweb.it abbiamo assistito alla performance per l’edizione catanese. Uno spettacolo per pochi, appena 20 spettatori alla volta e una sola replica. Per 45 minuti il pubblico ha spiato i tre attori da dentro la stessa camera d’albergo, un’esperienza immersiva per una narrazione intima.

Giochi da maschi” racconta la storia di tre liceali napoletani in gita scolastica, esplorando temi come la scoperta del sesso, l’amicizia e le dinamiche di potere tra adolescenti. La pièce si distingue per la sua capacità di alternare momenti di leggerezza  a scene di profonda introspezione e crudeltà giovanile.

Lo spettacolo affronta con coraggio temi scottanti e attuali, come il problema del sexting e del revenge porn, le molestie sessuali, i pregiudizi verso l’omosessualità e le relazioni conflittuali con i genitori.

Attraverso le vicende dei tre protagonisti, il pubblico viene invitato a riflettere su quanto sia importante una corretta informazione e sensibilizzazione su questi argomenti, soprattutto tra i giovani e la necessità di fare educazione sessuale a scuola.

Infatti, la pièce mette in luce le difficoltà e le paure che gli adolescenti affrontano nel loro percorso di crescita, come è facile entrare in ansia e in soggezione di fronte ai primi approcci, come le chat e il web possono trarre in inganno. La regia di Gelardi riesce a coniugare  la ‘spensieratezza’ degli adolescenti alle prime esperienze sessuali, e nelle battute crude la drammaticità di un risvolto allarmante.

Le interpretazioni di Amato, Cangiano e Ferrante: I tre attori hanno saputo interpretare le contraddizioni e gli sbalzi d’umore in preda all’ansia e al disagio, hanno dato vita a personaggi complessi e sfaccettati, rendendo palpabile la tensione e l’incertezza tipiche dell’adolescenza. La loro chimica sul palco è stata evidente, contribuendo a creare un’atmosfera autentica e coinvolgente.

Il progetto “Orizzonti plurali – paesaggi pubblici paesaggi interiori”, di cui “Giochi da maschi” fa parte, è promosso dal centro culturale Mobilità delle arti di Noto, sotto la direzione di Corrado Russo.

Questo progetto, finanziato dalla Direzione generale Spettacolo dal vivo del Ministero della Cultura, mira a diffondere le attività culturali nelle zone periferiche e più problematiche del centro storico di Catania.

La collaborazione con l’Associazione La Città dei Ragazzi Catania e il centro aggregativo Spazio47 del Comune di Catania è un esempio di come l’arte possa diventare uno strumento di rigenerazione urbana e inclusione sociale.

“Giochi da maschi” è un esempio brillante di come il teatro possa esplorare temi complessi e universali attraverso un format innovativo e coinvolgente. Un plauso va a Mario Gelardi per la sua combinazione di regia attenta, per un progetto originale e significativo per la nostra città.

Inoltre, “Orizzonti plurali” ha offerto altri eventi di grande interesse, come lo spettacolo dell’artista catanese Marco Previtera. “Stop!” è lo spettacolo di teatro di strada, circo e manipolazione di oggetti di Marco Previtera, artista e fondatore della compagnia Circo Ramingo. L’artista ha incantato il pubblico con gags e numeri tecnici, riscuotendo applausi e risate dai piccoli spettatori.

Conclude il programma la performance urbana “Cities by night” dell’artista visiva sarda Valentina Medda, in calendario giovedì 26 settembre al Centro antiviolenza Penelope – coordinamento solidarietà sociale ETS di Catania. La performance – che vede la partecipazione di 12 donne del territorio, selezionate tramite avviso pubblico – partirà dalla sede del centro Penelope in via Plebiscito, 627. Cities by Night è un progetto partecipativo ideato da Valentina Medda in collaborazione con il Centro antiviolenza Penelope – coordinamento solidarietà sociale ETS. Sound design di Massimo Carozzi, produzione centro culturale Mobilità delle arti.

Il progetto riguarda la percezione del pericolo nello spazio urbano da un punto di vista femminile. In seguito al lavoro svolto insieme presso l’Associazione Penelope – Centro Antiviolenza Interetnico alcune donne e chiunque si identifichi in un femminile (queer, non binary, trans), di diversa etnia, età e provenienza, saranno invitate dall’artista a esplorare la città, evitando di attraversare le zone in cui si sentono a disagio.

Così facendo, ognuna di loro ridisegnerà la topografia della città, ridefinendone i confini attraverso il proprio corpo situato e la propria esperienza fisica del luogo, ma anche (inconsapevolmente) attraverso il proprio background culturale, la propria condizione economica, le proprie convinzioni e i propri pregiudizi interiorizzati.

Il pubblico sarà invitato a ripercorrere, una persona alla volta, i passi dei partecipanti e a sperimentare le loro paure, camminando verso dei confini che non sono semplicemente geografici ma fisici, emotivi e politici. Il progetto è stato vincitore del bando europeo Perform Europe 2021-22.

Due i turni, alle 18.30 e alle 20.30, i posti sono limitati con obbligo di prenotazione, l’ingresso è gratuito. Prenotazioni attraverso il numero whatsapp 3383060683 o la mail info@mobilitadellearti.it specificando orario, nome, cognome e numero dei posti.

Questi eventi hanno ulteriormente arricchito il panorama culturale di Catania, dimostrando come l’arte possa essere un potente strumento di riflessione e cambiamento sociale.